CHIETI – Lo sblocco dei fondi regionali 2015 per i familiari che assistono pazienti con disabilità gravissime (familiari definiti col termine caregiver) sarà il tema al centro dell’incontro di lunedì mattina tra Andrea Sciarretta, presidente della Progetto Noemi e papà della piccola di 3 anni di Guardiagrele (Chieti) affetta dalla Sma 1, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci e l’assessore alle Politiche sociali Marinella Sclocco.
“La Regione si è impegnata a sbloccare ed erogare i fondi entro il mese di gennaio, confermando la volontà di un’idonea copertura amministrativa, contabile e finanziaria per l’anno 2016 a favore dei caregiver familiari – afferma Sciarretta – Vista la disponibilità che c’è da parte dell’ente a prendersi carico di realtà gravissime, contiamo nell’immediata risoluzione della questione”.
“Per il bando 2015 le domande sono state 135, vista l’enorme gravità sociale – aggunge – ci aspettiamo di entrare in possesso delle delibere di pagamento e del capitolo di spesa regionale 2016 dedicato alle esigenze dei piccoli malati. Siamo certi che tutto si risolverà”
A tardare non sono solo i fondi per il caregiver, ma anche quelli nazionali per la non autosufficienza.
Le famiglie infatti hanno percepito solo il 50 per cento delle somme del 2014 e sono quindi ancora in attesa della restante metà, oltre che dei fondi per il 2015 e il bando 2016.
“Abbiamo chiesto lo stanziamento alla Regione proprio perché ci sono questi gravi ritardi nell’erogazione dei fondi nazionali – aggiunge – C’è la necessità di regolamentare con risorse regionali certe l’erogazione di fondi rivolti ai familiari che assistono i propri cari, bambini disabili gravissimi che necessitano di assistenza 24 ore al giorno. Nella maggior parte dei casi per assicurare l’assistenza, il familiare perde il posto di lavoro, rischiando di non poter garantire una certezza economica ed assistenziale al proprio bambino. Questo è ciò che sta accendendo a Noemi”.
“Il caregiver crea un enorme risparmio per la Sanità – conclude – Un singolo bambino con patologia complessa può costare in terapia intensiva dai 3 mila ai 7 mila euro al giorno. Eppure, nonostante l’enorme risparmio, il genitore è completamente abbandonato, senza che venga valorizzato l’enorme lavoro di cura”.